In risposta ai tanti commenti contro i profughi che rovistano nell'immondizia del mio paese.
Non credo che sia la cosa più grave vederli rovistare nei bidoni dell'immondizia, non credo che a loro piaccia farlo. Quando vedete queste persone pensate che sono lontani dai loro cari, molti probabilmente hanno visto morire genitori, sorelle e fratelli, forse sono stati torturati, hanno perso la loro casa, la loro sicurezza e non hanno visto altra scelta che scappare, forse spinti anche dai pochi parenti, ormai anziani, rimasti nel paese in guerra.
Non necessariamente sono degli ignoranti e magari molti hanno anche delle professionalità. Invece mi chiedo, visto che le cooperative prendono i soldi, come mai questi sono costretti a cercarsi i vestiti e altri oggetti in giro, come mai chiedono del cibo.
Ho guardato negli occhi di alcuni di questi e ho visto la disperazione.
Non dovrebbero mangiare alla mensa della cooperativa? Chi è peggio? Chi prende i soldi per arricchirsi o chi cerca di barcamenarsi in qualche maniera? Ho visto anche italiani e anziani cercare nell'immondizia ma in quel caso sembra si sopporti.
Mi fanno pena tutti e anche se la vita non è facile per nessuno in questi ultimi anni, sento di essere fortunata ad avere qualcuno a cui raccontare le mie cose, a cui appoggiarmi ogni tanto e viceversa, ad avere una casa dove dormire e scaldarmi.
Non sono questi ragazzi i nostri nemici ma chi ci instilla paura, odio e avversione.
Vivo in questo paese e ad oggi nessun profugo mi ha disturbato, importunato, ovviamente ogni tanto chiedono soldi.
A volte si dovrebbe avere una veduta più ampia, purtroppo le continue guerre portano a questo e nessun governo fa niente perché smettano di fare la guerra nei loro paesi.
Questi ragazzi sono dei poveracci, senza niente e senza affetti. Ridicolo ricordare che hanno il cellulare, che abbiano almeno quello per comunicare con chi è rimasto nei loro paese e altri amici.
Voi scambiereste la vostra vita e la vostra famiglia per un cellulare? Io no!
Il problema non è facile da risolvere, devono essere le istituzioni che dovranno predisporre situazioni perché non si creino situazioni di conflitto.
Il mondo sta cambiando, tutto si trasforma e questo esodo è inesorabile e dobbiamo metterci il cuore in pace e imparare a conviverci.
Chi lo fa prima, vive meglio.
Cristina
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